Già febbraio 2017. Come passa il tempo quando ci si diverte, avresti commentato tu. L’unica consolazione (che parola del piffero) è che quello che hai fatto, quello che hai detto, e purtroppo anche quello che hai cantato 🙂 Michele, è sempre con noi. Mi scopro spesso a pensarti, ma quando succede sorrido, certe volte addirittura rido, è paradossale ma è così, perché il lato comico tu lo vedevi sempre, noi solo qualche volta, e spesso ce lo facevi notare tu. Non eri superficiale, tutt’altro, eri profondo, avevi la leggerezza sì, ma anche l’acutezza di andare, essere, oltre. Il tuo anno sabbatico in giro per il mondo ti ha fatto vedere il mondo, sì, ma ha anche fatto vedere te al mondo, perché una forza della natura come te non so in quanti possono dire di averla conosciuta se non hanno avuto la fortuna di incontrarti.
25 febbraio 2019. Un mese in cui ti pensiamo tutti più degli altri del calendario, Michele. Un mese breve ma intenso, come la tua vita. Ho visto Sanremo e ho pensato a quanti Sanremo abbiamo visto insieme. A quante risate, cantate, stonate. A te piaceva davvero, Sanremo, tu la musica la amavi tutta. Andare alle cantine Ronchi per ascoltare (e cantare) Baccini era un appuntamento fisso, una sera ci hai trascinati perfino al concerto di Renato Carosone, grandissimo (tu, ma anche lui), un concerto fantastico. Con te ci siamo beccati pure “Scugnizzi”, un film musical di Nanny Loi, uscendo dal cinema in lacrime 🙂 Una delle cose belle (tante) di te è l’aver vissuto sempre senza filtri, candidamente, senza farti condizionare da quello che era considerato giusto, quello che era da fare o da non fare. Che si trattasse di musica, cinema, politica, viaggi, amici, eri un uomo libero. E un po’ forse hai liberato anche noi, che con te abbiamo potuto allargare i nostri orizzonti, non solo musicali. Dimenticavo, a Sanremo quest’anno ha vinto Mahmood, un ragazzo milanese un po’ sardo e un po’ egiziano, ti sarebbe piaciuto un sacco.
Sofia
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26 febbraio 2017 at 10:05
Già febbraio 2017. Come passa il tempo quando ci si diverte, avresti commentato tu. L’unica consolazione (che parola del piffero) è che quello che hai fatto, quello che hai detto, e purtroppo anche quello che hai cantato 🙂 Michele, è sempre con noi. Mi scopro spesso a pensarti, ma quando succede sorrido, certe volte addirittura rido, è paradossale ma è così, perché il lato comico tu lo vedevi sempre, noi solo qualche volta, e spesso ce lo facevi notare tu. Non eri superficiale, tutt’altro, eri profondo, avevi la leggerezza sì, ma anche l’acutezza di andare, essere, oltre. Il tuo anno sabbatico in giro per il mondo ti ha fatto vedere il mondo, sì, ma ha anche fatto vedere te al mondo, perché una forza della natura come te non so in quanti possono dire di averla conosciuta se non hanno avuto la fortuna di incontrarti.
21 aprile 2017 at 13:41
Quando guardo il cielo cerco te
Distrattamente guardo il cielo e cerco te
E mi sollevo
Ciao Michele, sempre nei nostri cuori
30 gennaio 2019 at 00:45
Ho parlato di te stasera… che bei momenti insieme a Bali… mi manchi
25 febbraio 2019 at 22:44
25 febbraio 2019. Un mese in cui ti pensiamo tutti più degli altri del calendario, Michele. Un mese breve ma intenso, come la tua vita. Ho visto Sanremo e ho pensato a quanti Sanremo abbiamo visto insieme. A quante risate, cantate, stonate. A te piaceva davvero, Sanremo, tu la musica la amavi tutta. Andare alle cantine Ronchi per ascoltare (e cantare) Baccini era un appuntamento fisso, una sera ci hai trascinati perfino al concerto di Renato Carosone, grandissimo (tu, ma anche lui), un concerto fantastico. Con te ci siamo beccati pure “Scugnizzi”, un film musical di Nanny Loi, uscendo dal cinema in lacrime 🙂 Una delle cose belle (tante) di te è l’aver vissuto sempre senza filtri, candidamente, senza farti condizionare da quello che era considerato giusto, quello che era da fare o da non fare. Che si trattasse di musica, cinema, politica, viaggi, amici, eri un uomo libero. E un po’ forse hai liberato anche noi, che con te abbiamo potuto allargare i nostri orizzonti, non solo musicali. Dimenticavo, a Sanremo quest’anno ha vinto Mahmood, un ragazzo milanese un po’ sardo e un po’ egiziano, ti sarebbe piaciuto un sacco.
Sofia
26 febbraio 2019 at 09:28
Grazie Sofia, proprio un bel ricordo…
28 agosto 2019 at 12:39
grazie per seguire il mio blog 😊