Oggi dopo tre anni decido di scrivere due righe per Michele…
21 febbraio 2011
Ho conosciuto Michele nel 2000, avevo 20 anni ed esponevo alcune foto ad una mostra collettiva al Piccolo Teatro.
A lui, lì per caso, sono piaciute moltissimo, così siamo diventati amici.
Se andavo da qualche parte, mi mandava sempre la lista delle cose più belle, da fare e da vedere, del resto lui, molto più grande di me, aveva già girato il mondo.
Ogni due anni circa mi commissionava un lavoro, una foto da regalare a qualche amico. Io non fotografavo più da tempo ormai, ma per lui riprendevo in mano foto e colori, solo perché lui credeva nel mio potenziale.
Sul serio, Michele è stato una delle persone che più ha creduto in me, non so perché, si fidava punto e basta. Per questo ancora lo ringrazio.
L’ho incontrato l’ultima volta al Cape Town a Milano, sarei andata due giorni dopo a NY, e da lì ho ricevuto una sua foto, finalmente papà, con Federico sulla pancia. E qualche mese dopo la mail definitiva.
Ero in biblioteca, ho pianto, mi sentivo molto sola non avendo nessuno con cui condividere il mio lutto, io e Michele non avevamo nessun amico in comune. Troppo lontana per andare al funerale, avrei voluto conoscere i suoi amici, dire anch’io sono una di voi. Anche a me Michele ha dato tanto, anche se di Africa e scalate in montagna ho solo sentito i racconti.
Scrivo ora questa mail perché ultimamente mi è venuto in mente spesso e ho pensato che qualcosa in proposito andasse fatto. E finalmente ho avuto il coraggio di farmi avanti.
Un abbraccio a voi e a Federico
Francesca
25 febbraio 2011 at 12:01
Ti penso spesso e mi manchi tanto!
Stamattina il mio primo pensiero è stato per te!IO C’ERO!!!!!!CHE MALE! Lo ricordo come se fosse ieri!
Ma oggi nel “tuo” giorno, mi hai fatto un regalo e tu sai cosa! Grazie perchè mi stai vicino.
2 luglio 2011 at 00:19
Teniamoci qualche segreto: anche in me hai sempre creduto
e qualcosa insieme abbiamo fatto, dal Madagascar a Sarajevo
e ancora ci ricordano. Perdindirindina! mi è capitato a caso
questa pagina, nella vecchia e semiabbandonata email che ci ha
visti protagonisti e amici in simpatiche e avventurose esperienze,
e mi spunta il tuo volto sempre sorridente. E non sono servite a niente
tutte quelle esperienze che ho fatto perchè rimani l’unico, in questo pianeta
che abbiamo amato, a farmi emozionare e a riuscire a farmi piangere, proprio mentre ti
sto parlando; e tu piacevole chiacchierone non sei da meno e irrompi dalla finestra
spalancata con un’improvvisa pioggia di primo luglio a catinelle. A presto caro e vecchio amico.