Preferivi restare sempre in credito

4 marzo 2009


Caro Michele… mi hai fregato. Te ne sei andato in credito. Lo sapevo, l’ho sempre saputo, perché per anni mi hai ossessionato (nel pensiero) ogni volta che vedevo qualcosa di bello da condividere… ZAC! Non eri a portata di mano e non potevo chiudere la partita.

Mi avevi proprio ripetuto quel giorno, all’inizio di giugno 2001 sull’Isola di Mozambico, il tuo slogan/Weltanschauung: “se vedo un meraviglioso tramonto, ne perdo mezzo ma ti vengo a chiamare” (immagino che molti, leggendo questo blog, ricorderanno che lo dicevi… ma il punto è che, per quel che ne so, LO FACEVI!).


E invece quella sera, preso dalla sensualità di questa ragazza che mi portava per mano nel buio dell’isola, non ti sono venuto a chiamare, nemmeno quando poi siamo arrivati a un angolo di strada dove svariati gruppi di donne musulmane dai vestiti multicolori, che avevamo visto arrivare durante il giorno, ballavano e davano vita al loro speciale festival, con tanto di giurie e bambini che dormivano sdraiati ai lati dell’improvvisata arena/palco. Nel cuore della notte, avrei potuto chiedere a questa dolce ragazza di riaccompagnarmi alla Casa Branca per svegliarti (non ricordavo quanto fosse vicina o lontana, ma certo sarebbe stato fattibile), e invece non ci ho pensato per niente (boh), oppure ho pensato “un’altra volta”. Ecco, cazzo, proprio questo mi avevi “insegnato”, a non aspettare un’altra volta.

Che mi tocca fare, ora che non posso restituire a te quel che mi hai dato, o insomma, quel che ti ho “rubato” quella notte? Forse, come nel film (bruttarello) con Kevin Spacey “Pay It Forward”, passerò il favore a qualcun altro. Continuerò a predicare e forse ad applicare questo “vangelo” ad amici e nuovi conoscenti (un po’ come tu con me), sempre citando la fonte naturalmente. Anche se non te la sei inventata tu, quella filosofia romanticosa, sapevi interpretare bene la parte. E tanto basta. Ciao, basta che sennò ti monti la testa!

 

Stefano Marmorato

Cape Town, South Africa

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